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Benefici del latte materno

Vantaggi del latte materno

Tempo di lettura: 3 min.

Il latte umano fornisce tutti i componenti essenziali per la crescita e lo sviluppo del bambino, tra cui macronutrienti (grassi, carboidrati e proteine), micronutrienti (vitamine e minerali) e fattori legati allo sviluppo (acidi grassi polinsaturi a catena lunga, noti come LCPUFA, fattori di crescita e citochine). Il latte umano assicura inoltre una protezione vitale, riducendo le infezioni grazie alle immunoglobuline e alle proteine antinfettive. Per questo è raccomandato quale unica fonte di nutrizione per tutti i bambini nei primi sei mesi di vita, e poi come integrazione dei cibi solidi nei primi anni.

Macronutrienti

Grassi

Con il latte materno il bambino nato a termine assume il 50-60% del totale delle calorie. I grassi svolgono una funzione fondamentale nel fornire al bambino acidi grassi liberi e vitamine liposolubili. I trigliceridi, composti di acidi grassi saturi e insaturi, sono la classe di grassi più numerosa nel latte umano e rappresentano oltre il 98% dei grassi totali. Gli LCPUFA, tra cui l'acido docosaesaenoico (DHA) e l'acido arachidonico (AA), sono particolarmente importanti perché si accumulano nei lipidi delle membrane cellulari di cervello e retina, dove svolgono importanti funzioni visive e neurali. Infatti, rispetto ai bambini alimentati con latte in polvere non contenente LCPUFA quelli che hanno assunto maggiori quantità di latte materno presentano concentrazioni plasmatiche di DHA e AA superiori a livello della corteccia cerebrale e della materia grigia e bianca, nonché un QI superiore fino ai 15 anni di età.


Carboidrati

Il lattosio, il principale carboidrato presente nel latte, fornisce al bambino il 30-40% di energia. Questa sostanza, una volta scomposta in glucosio e galattosio, diventa un'importante fonte energetica. Il glucosio viene convogliato prevalentemente nella circolazione periferica ed è utilizzato come sostrato per la produzione di energia; il galattosio, invece, viene assorbito dal fegato e convertito in glucosio-1-fosfato, che a sua volta è convertito in glucosio oppure impiegato per ricostituire le riserve di glicogene nel fegato. Sia il galattosio che il glucosio possono fungere da fonti energetiche per il cervello. Il galattosio, in particolare, è fondamentale per la produzione dei galattolipidi (cerebrosidi), a loro volta essenziali per il sistema nervoso centrale in via di sviluppo del bambino.

Gli oligosaccaridi del latte umano (HMO) sono carboidrati complessi con una lunghezza variabile da tre a dieci monosaccaridi. Gli HMO sono il terzo componente del latte umano, dopo lattosio e trigliceridi. Gli HMO non sono una fonte energetica primaria per il bambino, poiché non vengono digeriti dall'intestino tenue. Svolgono invece un'importante funzione immunologica, fungendo da prebiotici e favorendo la crescita intestinale dei batteri commensali, in particolare il Bifidobacterium longum sottospecie infantis e il B.bifidum. Inibiscono inoltre il legame alla superficie intestinale dei patogeni, come i rotavirus, agendo da "esche" o da analoghi dei recettori. Infine, specifici HMO sono stati associati a una superiore protezione gastrointestinale dall'enterocolite necrotizzante (NEC), fattore probabilmente più rilevante per i neonati prematuri (età gestazionale <36 settimane) maggiormente soggetti alla NEC.


Proteine

Le proteine forniscono all'incirca l'8% dell'energia necessaria al bambino. Nel latte umano ne sono state individuate oltre 415, molte delle quali sono attive e svolgono ruoli funzionali per la protezione del bambino. Anche se i livelli proteici presentano forti differenze tra una mamma e l'altra, il contenuto proteico è più elevato nel colostro (30-70 g/l) per poi ridursi a un livello stabile nel latte maturo (7-14 g/l). Le proteine del latte umano si dividono in tre gruppi: le caseine, le proteine del siero e quelle associate alla membrana del globulo di grasso del latte. Le proteine del siero del latte sono il principale contenuto proteico del colostro, mentre nel latte maturo equivalgono a circa il 60%.

Le proteine, quali la β-caseina, svolgono importanti funzioni antisettiche e antinfettive inibendo le proteasi dei batteri e dei virus. Inoltre, i peptidi prodotti dalla digestione dell'α-lattoalbumina mostrano una potente attività antibatterica contro i batteri gram-positivi e gram-negativi. Sebbene siano multifunzionali, le altre proteine del latte umano, come l'IgA secretoria, la lattoferrina e il lisozima, nonché i macrofagi e gli acidi grassi liberi, fungono da agenti antinfettivi essenziali per i neonati prematuri. Questi agenti svolgono un'azione sinergica per inattivare, distruggere o bloccare l'attacco di microbi specifici alle superfici delle mucose.

Il latte umano contiene inoltre batteri commensali protettivi che diventano parte della microflora intestinale e influiscono sui processi flogistici e immunomodulatori. Oltre a prevenire la proliferazione di agenti patogeni, i batteri commensali determinano l'acidificazione dell'intestino, la fermentazione del lattosio, la degradazione dei lipidi e delle proteine, e producono la vitamina K e la biotina.


Micronutrienti

Il latte umano fornisce al bambino micronutrienti legati alla dieta della mamma come vitamine liposolubili, vitamine idrosolubili, minerali e minerali in tracce. Il calcio e il fosfato, sebbene indipendenti dall'alimentazione materna, sono un componente essenziale delle micelle caseiniche e sono necessari per la mineralizzazione delle ossa. Gli elementi in tracce, quali rame, zinco, bario, cadmio, cesio, cobalto, cerio, lantanio, manganese, molibdeno, nichel, piombo, rubidio, stagno e stronzio, hanno una biodisponibilità elevata soltanto quando sono contenuti nel latte materno.


Cellule

Il latte della mamma contiene cellule materne vive, come leucociti derivati dal sangue, cellule dell'epitelio mammario e frammenti cellulari. I leucociti proteggono la mamma e hanno una funzione immunoprotettiva per il bambino. Nel latte umano sono state inoltre individuate cellule staminali, che in condizioni di differenziazione in vitro possono scindersi in lineage epiteliali mammari, oltre ad altri tipi di cellule in microambienti corrispondenti, come cellule ossee, cerebrali, epatiche, pancreatiche beta e cardiache. La funzione delle cellule staminali nel bambino non è stata ancora chiarita, pertanto sarebbero auspicabili ulteriori ricerche volte a sondarne il potenziale.

I componenti del latte umano, soprattutto le cellule vive della madre, non possono essere sostituiti con fonti artificiali. L'alimentazione esclusiva con il latte materno soddisfa le esigenze nutritive dei bambini nati a termine per i primi sei mesi, e dovrebbe essere proseguita per i primi due anni di vita a integrazione dei cibi solidi. 

Abstract degli studi

Human milk oligosaccharides and their potential benefits for the breast-fed neonate

Human milk oligosaccharides (HMO), unconjugated complex carbohydrates that are highly abundant in human milk but not in infant formula, have recently received much attention due...

Jantscher-Krenn E, Bode L (2012)

Minerva Pediatr. 64(1):83-99


Proteome mapping of human skim milk proteins in term and preterm milk

The abundant proteins in human milk have been well characterized and are known to provide nutritional, protective, and developmental advantages to both term and preterm ...

Molinari CE1, Casadio YS, Hartmann BT, Livk A, Bringans S, Arthur PG, Hartmann PE (2012)

J Proteome Res. 11(3):1696-714

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